domenica 26 maggio 2019

Myosotis

 

Io mi ricordo dove ero e che cosa mi hai detto il giorno in cui abbiamo preso Moretti.

Me lo ricordo bene.

"È un rottame, non è buono, è gobbo, non servirà a niente."

Faceva un caldo porco e stavo andando a prendere i bambini al campo estivo.

Avevo provato, come sempre, a dirti che il tale poteva darci qualche soddisfazione.

Mi avevi risposto che eri stupita per la mia improvvisa incompetenza in materia di calcio.

Avevo lasciato perdere perché, nonostante tutti i tuoi pregi, non mettevi mai in discussione le tue opinioni.

E pazienza: stavo per rivedere i miei figli dopo un'oscena giornata lavorativa, qualunque tipo di acidità mi sarebbe stata inutile. Meglio, molto meglio, immergermi nel miele di quei due esseri umani in crescita.

Poi sono passati anni, ti sei ricreduta su Moretti ma hai sempre indossato la maschera altera di chi detesta dover compiere ripensamenti.

In fondo ti è sempre stato più importante mantenere le tue posizioni, piuttosto che cambiare idea.

Cambiare idea non è una malattia infettiva e/o mortale, eh?

Vabbe'.

Poi sono successe altre cose e le nostre strade si sono divise.

Ci ho sofferto e anche parecchio, ma poi una sera mi sono resa conto di aver chiuso la porta.

Se ne sono aperte spontaneamente altre e la vita va inesorabilmente avanti.

Certo è che negare a te stessa occasioni di felicità in virtù di un malpensare preventivo mi pare un po' sciocchino.

Tipo la festa che si è stretta intorno al caro Emiliano oggi prima e dopo la partita.

Si è meritato proprio tutto quell'affetto e quella stima.

È stato triste vederlo andare via, è stato entusiasmante sentire tutto quell'amore.

Per sentire l'amore bisogna essere disposti a riceverlo.

Dunque ti dedico il myosotis che cresce nel mio giardino: nessuno merita di essere dimenticato.

Il non essere dimenticata che hai scelto tu è stata una imprevista, imprevedibile e crudele lezione di vita e dunque: grazie, 'maestra'.

Senza di essa non sarei arrivata dove sono, senza di essa sarei ancora impelagata nelle sabbie mobili di un rapporto unidirezionale.

Grazie a te, dunque, ma soprattutto GRAZIE a Moretti che ha spesso messo in campo quello che amo nel calcio: tecnica, caparbietà, serietà, testa, pancia e cuore.

È stata una giornata intensa, penso che questa notte dormirò come un sasso.

Non ti scordar di me.

E pace in terra a chi ha ancora un po' di buona volontà.