venerdì 26 agosto 2016

Gli ultimi giorni di agosto

Sono nata in piena estate e dell'estate amo solo l'esserci nata, così come si ama un dato di fatto, per quanto si possa amare un dato di fatto.

Le mie recenti estati sono state - come dire? - problematiche; la scorsa estate poi... un delirio.

In questi giorni vivevo con la consapevolezza che erano gli ultimi giorni di mio padre, ogni risveglio da notti complicate portava con sé la domanda: "Succederà oggi?".

Avevo la costante impressione fisica di avere un robusto elastico che tiravo fino al limite per poi farmi da esso tirare indietro con violenza.

Tiravo tiravo tiravo e poi sbadabam: per terra. Che culate.

Questo fino alla mattina in cui egli divenne un de cuius e mi ritrovai a navigare in un oceano di sentirmi grande e sentirmi piccola contemporaneamente.

Sono ancora in quell'oceano, a chi voglio darla a bere... ma sono diventata molto più disinvolta.

A volte mi capita di cadere in meccanismi verbali/mentali che non riesco a modificare.

Tipo dire a mamma: "Saluta tutti.", mentre lei è sola sola sola.

Tipo essere a Londra e comporre QUEL numero di telefono per dirgli: "Ti ricordi di quella volta in cui ero a Londra e mi sono dimenticata di chiamarti per farti gli auguri di compleanno?"

Tipo fotografare le montagne e pensare: "Quando vado in campagna gli chiedo i nomi di tutte le cime: le conosce a memoria, le ha conquistate tutte."

Cose così.

 Mentre ero in Irlanda ho fatto un sogno.

Ho sognato di essere in bici e di star trainando l'auto guidata da mio padre.

Ci scambiavamo, come eravamo soliti fare quando eravamo entrambi su questa terra, amorevoli epiteti, e anche se ero io a trainarlo - senza alcuna fatica - al tempo stesso era lui a spingermi.

Giunti ad un bivio, la corda che univa la sua auto alla mia bici rimaneva a terra, lui svoltava a sinistra, io proseguivo diritto.

Mi ritrovavo a quel punto in un seminterrato con le pareti bianche e tanta luce, insieme con un'ex collega che mi stava sulle gonadi come poche persone nella mia esistenza.

Ella mi raccontava del suo viaggio futuro e si appropinquava alla scala che conduceva al piano terra. Al termine della scala c'era un muretto da scavalcare con un salto: lei ci riusciva agilmente, il mio primo tentativo invece falliva.

Mentre mi preparavo ad effettuare un nuovo salto, notavo un armadio a due ante sulla mia sinistra: era laccato di verde acqua e dentro c'era qualcuno o qualcosa che cercava disperatamente di uscire.

Capivo che si trattava di una donna, senza sentirne la voce, e mi spaventavo. Mi spaventavo così tanto da mettermi ad urlare: "Aiuto! Aiuto!" e lo facevo anche uscendo dal sogno.

Più tardi, a mente mooolto fredda, ho capito che la donna imprigionata del sogno ero io e che ho un po' di remore a lasciarmi andare in questa esistenza di figlia a metà.

Ciò detto... sto contando i minuti che mi separano dalla gita allo stadio di domenica sera e non so perché. Ormai è diventata davvero una gita, andare allo stadio si è spogliato di tanti significati che mi accompagnano da quando ero bambina. Ci vado per inerzia e per una specie di amore che non so bene spiegare.

È un amore che occhieggia timido fra anfratti di rovine e chi sono io per metterlo a tacere? Nessuno, io non sono proprio nessuno. Anzi, no: sono una creatura ferita, come ferite sono quasi tutte le persone che si affannano intorno a me, che ha ancora voglia di futuro.

Questo mese di agosto, travagliato e difficile come il luglio che l'ha preceduto, va a finire tra poco.

Tra poco inizia il mese di cui amo il nome e in cui sono accadute cose belle e cose brutte: la nascita di mia figlia, la morte di mio padre.

Tra poco inizia il mese in cui arriva l'Autunno e tutto si fa più dolce.

Tra poco finisce Agosto e inizia Zeptember: che sia un mese facile (non lo sarà, ma pazienza).

timeline zeptember

Tra poco inizia Zeptember e arriverà un nuovo disco da cullare fra le braccia (The Complete BBC Sessions, siore e siore, COMPLETE).

Preferisco pensare a futuri belli.

Preferisco futuri belli.

Preferisco.

THE GIRL I LOVE SHE GOT LONG BLACK WAVY HAIR

(sono io: mi amo, LOL)