giovedì 31 luglio 2014

Buona vita!

Non esiste NULLA che mi emozioni tanto come la nascita.
Può trattarsi della nascita di una persona, di un disco, di un libro, di una melodia, di un'avventura... basta che sia una nascita.
Mai perdere la fiducia nel flusso della vita, MAI.

Oggi è nato questo: http://rotta.me/

Che abbia lunga e buona vita!

E ora guardo il secondo tempo di Bromma-Toro.

SFT

venerdì 25 luglio 2014

From Mother to Son no. 4 e la Quercia Granata

Tu, sì: proprio tu.
Tu che non finisci mai di stupirmi.
Tu l'altro giorno mi hai comunicato per l'ennesima volta la tua eccitazione per l'Europa League.
Tu mi hai detto una roba del tipo: "Be', tu hai visto cose più entusiasmanti di me, però sarà bello lo stesso!"
Io stavo partendo con il mio racconto di Toro-Real Madrid (per me rimane LA partita UEFA del cuore per tutta una serie di ragioni che, quando sarai grande, ti spiegherò in dettaglio) e mi sono fermata.
Ti ho guardato, sorridevi, eri bello di quel bello che si vede anche a occhi chiusi e... e mi hai detto: "Mamma, mi fai tenerezza: sembri una bimba!"
In quel momento ho capito che il tuo Toro-Brommapojkarna sarà più importante del mio Toro-Real Madrid.
Che tu sia sempre figlio dei tuoi tempi e non solo figlio mio: questo è l'augurio che ti faccio.
Finché sarai in grado di trovare la felicità - non importa se sia la felicità per le piccole o per la grandi cose: gli aggettivi mi sono sempre stati e sempre mi staranno stretti - avrai tante possibilità di futuro.

A proposito di trovare la felicità... chi l'avrebbe mai detto che quest'anno il 7 agosto saremmo stati qui e non in Albione, eh?
Ci sono momenti in cui i viaggi si possono fare solo con la testa e inoltre quell'isola lassù non scappa e non sprofonda: rimane ad aspettarci.
Quest'anno non macineremo ore di autostrada, non vedremo sorgere o tramontare il sole lassù a Nord, no: quest'anno stiamo qui a prenderci cura di quella Quercia Granata che mi ha insegnato il Toro.

Lui, la mia Quercia Granata, è su una giostra da cui potrebbe cadere, ma gli stiamo facendo cordone intorno, stiamo tendendo una rete in cui speriamo possa cadere per rialzarsi per dire solo: "Scusatemi se vi ho fatto spaventare, scusatemi se ho avuto paura, scusatemi se non voglio più pensarci, ma guardare solo avanti."

C'è stato un giorno, un giorno malvagio, in cui mi è capitato di dire: "Mamma, il Toro è in Europa!" e di sentirmi rispondere: "Silvia, papà ha un tumore."
E poi c'è stato un giorno ancora più malvagio in cui ci è stato detto altro.

Esistono degli "altro" che cambiano tutto.
Cambiano le prospettive, cambiano lo scorrere del tempo, cambiano i parametri con cui si è misurato il mondo fino a quel momento.
Eppure c'è qualcosa di importante anche nei momenti di disperazione e di terrore - quelli che vive la mia Quercia Granata, quelli che vivo anche io - c'è l'indomabile tendenza a cercare il lato positivo in qualsiasi situazione.
Sarà follia, sarà cinismo, sarà... è proprio necessario scegliere un nome? Credo di no.

Bene, Davide, quest'anno staremo qui, vicini alla Quercia Granata e ai suoi prossimi difficili passi, e andremo a vedere insieme la tua prima partita del Toro in una competizione internazionale.
'Internazionale' è una parola grande.
Un po' come trono, castello, brughiera, amore, Toro.

Quando senti qualcosa di grande, Davide, guardalo con attenzione, trattieni in te - per sempre - l'emozione della grandezza e fanne buon uso quando ti capiterà di sentirti piccolo.
Io lo sto facendo in questi giorni, lo sto facendo da quando ho saputo che la mia Quercia Granata è in pericolo.
Continuo a sentirmi piccola di fronte a una cosa tanto più grande di me, ma riesco a camminare con la schiena dritta e la testa alta.
Sono tanto fortunata... ho accumulato tante visioni di grandezza in questi anni e mi accompagnano e mi sorreggono: quando sei nato tu, quando è nata tua sorella, quando gli Amici sono stati tali, quando... oh be', non ho voglia di fare l'elenco adesso... no, adesso ho voglia di suonare la chitarra.

E allora facciamo musica, Quercia Granata, facciamo musica come quando andavamo a suonare l'organo e poi finivamo per litigare perché quell'accordo in settima diminuita non riuscivo proprio ad impararlo, facciamo musica come quando ti ho portato la bandiera del Toro di nascosto durante uno degli innumerevoli ricoveri e quando l'hai vista hai fatto una faccia che mi ha fatto capire quale fosse la tua faccia quando eri un bambino, facciamo musica come le volte in cui ti farò ancora delle domande strane e tu, con l'impazienza che mi hai trasmesso cromosomicamente, mi darai delle risposte.

Che la Natura sia gentile con te, mia Quercia Granata, così come tu sei sempre stato gentile con Lei.

Questa è la mia preghiera.

(... però cazzo, papà... non era il caso di montare su tutto 'sto baraccone solo per far vedere il Toro in Europa a Davide... non era proprio il caso... mi raccomando, papà: testa bassa e caricare, testa bassa e caricare... per favore...)

Have fun, always.