lunedì 27 aprile 2015

Forse muoio, ma anche no.

... alla fine mi sono alzata e sono andata a vedermi allo specchio e, FINALMENTE, stavo piangendo.

Non mi era mai successo di vedere così tante persone piangere di felicità.

O forse mi era già successo, ma questa volta c'era il valore aggiunto della presenza di mio figlio in quell'oceano granata che non cessa mai di stupirmi, neppure quando si ripropone uguale a se stesso, identico in tutte le sue diversissime parti.

Ho voluto bene a tutti*** per un cristallino istante lunghissimo.

Non sono in grado di raccontare il derby di ieri, no.

Sono in grado di fare un elenco di momenti che non scorderò MAI:
  • aver detto ad un Fratello, prima ancora di entrare dentro lo stadio, che avremmo vinto
  • contestualmente sentire il Fratello irrigidirsi come se avessi appena detto di tifare giuve
  • aver riabbracciato tre Sorelle che non vedevo da tempo perché, a volte, i percorsi della vita sono un po' ingarbugliati
  • essermi incazzata per la calma olimpica di mio figlio che era certo che avremmo vinto
  • aver abbracciato un Fratello che faceva la coda per andare in bagno e aver finalmente stretto la mano ad un altro Fratello che conoscevo solo virtualmente e che era in coda davanti al primo
  • aver abbracciato un Fratello scoppiato in lacrime e poi abbracciarlo di nuovo perché quelle lacrime non finivano più
  • ricevere la telefonata di papà che voleva sapere se Davide ed io stessimo bene (noi non sapevamo ancora della bomba carta, lui sì)
  • sentire la voce allegra di mamma dopo la partita
  • ad ognuno dei due goal avvolgere mio figlio fra le braccia gridando fino a farmi male all'esistenza ed essere avvolta dalle sue braccia
  • pregare. Ho passato gli ultimi undici minuti a rivolgermi a non so bene quale divinità, dicendole a mo' di mantra: "Faccela vincere, faccela vincere questa, dai"
  • sentirmi scivolare via vent'anni dal groppone, diventare per un attimo eterna, ripiombare sulla terra e, con il mio quasi mezzo secolo di vita, sapere per l'ennesima volta di essere stata scelta da quel colore che spesso è davvero l'unico colore che abbia un senso di esistere
  • sentirmi GIUSTA
  • varie ed eventuali (che verranno fuori poco per volta, ma non adesso, non adesso...###)

Ad ogni derby perso in questi tanti anni, non ho potuto mai fare a meno di dire a me stessa: "Un giorno in meno al momento in cui lo vinceremo di nuovo."

Continuo a dirmelo, me lo sono detto anche oggi... ma con tonalità totalmente diverse.

Perché tutto cambi, tutto deve rimanere uguale, insomma.

E questo è quanto.

W il Toro, sempre.

-o-o-o-

*** Tranne che ai gobbi, ça va sans dire.
### Sic.