venerdì 29 luglio 2016

Il primo

Il primo tuo compleanno senza di te ha un sapore più dolce di quello che entrambi sapevamo essere il tuo ultimo compleanno in questa dimensione (e tutte le volte in cui parlavamo sembrava quasi che ci rubassimo il fiato a vicenda).

Sai, Papà, l'altro ieri siamo andati a Lisbona, abbiamo vinto contro il Benfica e siamo tornati a casa.

Avrei voluto dirtelo e, in un modo o nell'altro, te l'ho detto prima di andare a dormire. Hai presente quando spengo la luce, metto la testa sul cuscino, scaglio un bacio verso il cielo e ti racconto le cose? Ecco.

Avrei voluto anche dirti che, finita la partita, ho avuto l'impressione che i Ragazzi di Superga si alzassero in piedi e si sgranchissero le gambe, che uscissero per un momento dalla loro Storia, che è diventata la Nostra Storia, e dicessero tutti in coro: "Si! Può! Fare!" (cit.)

Avrei voluto dirti che durante la partita ho litigato tre volte con Davide e che in alcuni momenti mi ricorda te.

Avrei voluto dirti che Giulia si è completamente disinteressata alla questione e che, tuttavia, ieri mi ha chiesto del Toro.

Avrei voluto dirti che essere del Toro è proprio bello.

Tu avresti detto: "Oh, già!"

E dal momento che ti ho detto comunque tutte queste cose e che tu mi hai risposto a modo tuo (*)... be', Papà: buon compleanno e grazie per avermi dato l'opportunità di esistere.

Ti voglio bene per sempre.

Tua,

Tota

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(*) Ieri entrando in ufficio, schifata da tante piccinerie di cui ero appena stata testimone, ho sentito - inconfondibile - il tuo profumo ed è stata Vita.