venerdì 30 settembre 2016

Rosetta

Sei stata lanciata nello spazio il 2 marzo 2004 a bordo di Philae, quando Davide aveva quattro anni e già guardava il cielo con lo sguardo di chi ne vuole sapere un po' di più.

Allora avevo una specie di pancino, che sarebbe diventato pancione, in cui nuotava leggiadramente Giulia e Plutone non era ancora stato riclassificatato come pianeta nano.

Il tuo scopo era studiare la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko, scoperta nel 1969, quando io avevo quattro anni e del cielo iniziavo a scoprire qualcosa guidata da papà che mi indicava le stelle e le immaginarie - ma nemmeno troppo - linee che le uniscono.

In questi anni ho cercato di seguirti. di sapere come stavi, se il tuo viaggio stava proseguendo.

Sapevo che saresti andata verso morte sicura perché così era scritto e oggi è successo, sì: oggi hai attivato la procedura di spegnimento e, poco prima di morire, hai inviato qui sulla Terra un'ultima immagine.

Eri a 51 metri dalla superficie di 67P, avevi compiuto la tua opera, hai mandato un'ultima foto e ti sei spenta.

No, non hai registrato i dati del tuo schianto: l'hai avuta vinta tu. Te ne sei andata con dignità. Te ne sei andata nell'infinito e i tuoi frammenti ora riposano sulla cometa 67P.

Ti avevano battezzata Rosetta per ricordare la stele - appunto - di Rosetta, che riporta incise su di sé iscrizioni in tre lingue (che culo, Champollion, eh?).

Amo pensare che tu portassi con te la chiave per la traduzione della meccanica in sentimenti... altrimenti non so come spiegare questo magone che mi è preso oggi quando hai finito di vivere, dopo una vita piena e durante la quale hai regalato le immagini da te catturate facendole diventare dati su cui lavorare per gli astronomi e un nodo in gola per i poveri illusi come me.

Grazie per avermi permesso di viaggiare insieme con te, grazie per quest'ultima foto.

rosetta

Possono dirmi quanto vogliono che tu non fossi senziente, ma mi hai portato nello spazio e ti sono grata.

Andare a riposare per sempre su una cometa.

Sembra una storia da raccontare intorno al fuoco, bevendo un liquore caldo.

Brindo a te, Rosetta: sic itur ad astra!