sabato 25 agosto 2018

Sabato 18 agosto 2018

Það er skammgóður vermir að pissa í skóna sína***, come si dice da queste parti.

 39514822_10213811803234592_1962147081804054528_o

Uh, Santa Dea... torniamo a casa: gli Stupidinis, il cuore ricolmo di TUTTO TANTO, si avviano un po' mesti e un po' no verso l'aeroporto.

Imbarcati i bagagli, ci dirigiamo verso il gate di spettanza e ci viene un po' voglia di seguire la freccia che indica la destra, ma no, dai... abbiamo avuto giorni  da ricordare per sempre.

Che cosa mi rimane da dire ancora dell'Islanda?

Non molto perché l'Islanda - a mio modesto parere - è un'isola da assaporare senza troppi barocchismi: spero di essere riuscita a condividere un po' dei suoi commoventi contrasti.

La Terra del Fuoco e del Ghiaccio, delle rotoballe colorate (bianche, nere, ma anche rosa confetto, celesti, verde acqua, giallo canarino, grigie), delle cascate, degli arcobaleni, delle case isolate, delle rare persone sempre gentili, dei nomi che sembrano rutti prodotti dagli unicorni, dell'alba che (in estate) non esiste, del vento improvviso, del cielo che cambia in continuazione, dei fiori piccoli e tenaci, dei ghiacciai immensi, degli iceberg, delle acque colorate, dei tramonti dorati, del ritornare a rivederla il più presto possibile.

Quando l'aereo si stacca dalla pista di decollo sono le 14:48 e sento un forte strappo interiore che non fa male.

Sto ancora elaborando il patrimonio che ho ricevuto in dono, credo che lo farò a lungo e con gratitudine.

Un ringraziamento speciale va ai miei compagni di viaggio (marito, figlio e figlia) che hanno sopportato con bella grazia il mio umore spesso mutevole: noi Stupidinis siamo davvero una Forza della Natura.


*** Pisciare nelle proprie scarpe è idiota (pare poco elegante da dire, ma si sa: la verità, talvolta, è scomoda). Kveðja, Ísland! ♥